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La psicologia clinica è una delle principali branche teorico-applicative della psicologia.

Comprende le applicazioni della psicologia in merito alla comprensione, prevenzione ed intervento nelle problematiche psicologiche e relazionali, a livello individuale, famigliare e gruppale, compresa anche la promozione del benessere psicosociale e la gestione (valutativa e di sostegno) di molte forme di psicopatologia.

Il termine “clinico” in psicologia corrisponde al “prendersi cura di” (to care) e viene quindi applicato indipendentemente da un’eventuale patologia del soggetto, per facilitare e sostenere il benessere e lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale del soggetto.

  • Sostegno Psicologico
  • Ansia
  • Bassa Autostima
  • Difficoltà Relazionali
  • Disturbi dell'Umore
  • Difficoltà a Gestire le Emozioni
  • Difficoltà a Gestire lo Stress
  • Disturbi di Personalità
  • Disturbi Alimentari
  • Problemi di coppia

La sessuologia clinica è una disciplina che ha come oggetto di studio la “sessualità” e, nello specifico, gli aspetti normali e patologici della condotta sessuale (Cociglio, 2002). Rivolge il proprio interesse alle diverse problematiche che il singolo individuo può sperimentare a livello interpersonale, andando poi a soffermarsi anche sulla natura stessa della relazione, coinvolgendo così anche un aspetto ludico e dinamico.

Le disfunzioni sessuali possono avere un’origine organica, psicologica o mista. Per cui aspetti psicologici come ansia, stress o sensi di colpa, così come le errate conoscenze o credenze, possono contribuire in buona parte al sintomo sessuologico.

Fare una buona lettura integrata degli aspetti organici e psicologici in ambito sessuologico diviene fondamentale per poter comprendere il significato che quel determinato sintomo ha in quella persona o in quella coppia, e quindi poter realizzare un percorso idoneo e funzionale volto alla comprensione e risoluzione dei diversi problemi.

  • Disturbi da dolore maschili e femminili
  • Disturbi del desiderio maschili e femminili
  • Disturbi dell'eccitazione femminili e maschili
  • Disfunzione erettile, parziale o totale
  • Eiaculazione precoce o ritardata
  • Anorgasmia maschile o femminile
  • Parafilie
  • Perversioni
  • Dipendenza da sesso
  • Consulenze sessuologiche rivolte ad ogni età: dalle prime fasi della vita, fino alla terza età

La psicodiagnostica è la disciplina che si occupa della valutazione e della diagnostica psicologica, personologica e psicopatologica, attraverso l'uso di un repertorio integrato di questionari, inventari di personalità, batterie e tecniche testistiche (psicometriche e proiettive), colloqui clinici, esami neuropsicologici e valutazioni osservative; il tipo di tecniche e strumenti usati variano di volta in volta, in base al contesto e dallo scopo della valutazione, all'età ed al tipo di eventuali difficoltà dei soggetti valutati.

Lo scopo della valutazione psicodiagnostica è la ricerca e il riconoscimento di alcuni segni che permettono di descrivere il quadro globale del funzionamento della persona individuando punti di forza e punti di debolezza e aree di criticità. L’obiettivo è la raccolta di elementi ed informazioni, finalizzata a ricondurre un fenomeno clinico all’interno di un contesto teorico. Il percorso di valutazione può portare, eventualmente ma non necessariamente, all’elaborazione di una diagnosi, legata alla formulazione di un profilo psicologico relativo al funzionamento mentale del soggetto che può essere utile alla prognosi.

  • Area Personalità e Psicopatologia
  • Area Funzionamento intellettivo e adattivo
  • Area Neuropsicologica
  • Area Psicologia Giuridica

I Disturbi evolutivi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono un gruppo di disturbi di origine neurobiologica delle abilità di base che interferiscono con il normale apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo.

I DSA si distinguono:

  • Dislessia: disturbo della lettura che si esprime a livello base della decodifica del testo (apprendimento della “tecnica” di lettura: trasformazione dei segni grafici nei suoni che compongono le parole).
  • Disortografia: disturbo della scrittura che si esprime a livello della compitazione del testo (codifica fono-grafica e ortografia).
  • Discalculia: disturbo delle abilità relative al mondo dei numeri e del calcolo.
  • Disgrafia: disturbo della scrittura che si esprime a livello della grafia (aspetti grafo-motori).

Si potrà lavorare quindi su:

  • Difficoltà di Apprendimento
  • Dislessia
  • Discalculia
  • Disgrafia
  • Disortografia

La Psicologia Giuridica connette le discipline psicologiche con il diritto intervenendo nei contesti e nei procedimenti giuridici. L’oggetto di studio sono i processi cognitivi, emotivi, affettivi e comportamentali di rilevanza per l’amministrazione della giustizia in ambito civile, penale e minorile.

Diversi sono i ruoli e le funzioni dello psicologo giuridico in relazione ai differenti contesti di intervento:

Il ruolo dello psicologo giuridico come Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) in ambito civile o come Perito in ambito penale è quello di rispondere a dei quesiti del magistrato attraverso una relazione scritta.

Per quanto riguarda il ruolo dello psicologo giuridico come Consulente Tecnico di Parte (CTP), sia in civile che in penale, ha il compito di seguire le varie fasi della consulenza/perizia, di tutelare nei limiti etici della propria professione la propria parte e di redigere alla fine delle note psicologiche a supporto della relazione peritale d’Ufficio o al contrario criticandone i contenuti.

La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale:

  • combina la componente cognitiva(cioè si concentra sui processi mentali) a quella comportamentale (cioè sui comportamenti manifesti)
  • si avvale di procedure mirate alla modificazione non solo dei comportamenti manifesti, ma anche di emozioniatteggiamenti, aspettative e convinzioni del soggetto.

Principi di base:

La psicoterapia cognitivo comportamentale (in inglese: "Cognitive-Behaviour Therapy", CBT) si basa sul concetto che le risposte comportamentali ed emotive sono fortemente influenzate da idee, pensieri, convinzioni e credenze relative agli eventi del vissuto.

Le distorsioni cognitive si mantengono nel tempo ed ostacolano la possibilità del paziente di affrontare i propri disturbi psicopatologici, nonostante il malessere sperimentato e le opportunità di intervenire sui motivi alla loro origine.

L’orientamento proposto, nello specifico, si basa sulla terza onda CBT, che rispetto a quanto già detto sopra prevede inoltre:

  • induzione al cambiamento
  • partecipazione attiva del paziente nella costruzione del processo terapeutico
  • amplificazione delle capacità di autoregolazionedel paziente, attraverso il potenziamento delle risorse soggettive del paziente.

 Esempio Pratico:

Tutti noi abbiamo dei sintomi come l’ansia che non possiamo eliminare, in quanto in situazioni di stress emergono inevitabilmente ed è anche funzionale, ciò che diventa disfunzionale è la gestione di questa. Difatti, l'obiettivo della psicoterapia cognitivo comportamentale non consiste nell'eliminazione del sintomo, ma di saperlo gestire in modo concreto, modificando le emozioni, i comportamenti ed i pensieri disfunzionali.

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